Impatti su fondo roccioso e posidonia oceanica

L’Area Marina Protetta di Punta Campanella insiste su un territorio estremamente antropizzato e di rilevante valenza turistica. Pertanto l’impatto dell’uomo sull’ambiente marino può essere notevole e spesso ben visibile. Non a caso per limitare ad esempio gli ancoraggi sfrenati sulla posidonia oceanica dal 2014 è attivo un campo ormeggio in località “le Mortelle” dove è possibile vivere il mare  in maniera sostenibile e con la propria imbarcazione nel pieno rispetto dei basilari criteri di sostenibilità ambientale. Ancora oggi il prelievo illegale del dattero di mare risulta essere sul nostro territorio uno dei più significativi impatti dell’uomo sull’ecosistema mare in quanto in grado di distruggere in maniera irreversibile ampie porzioni di roccia calcarea con conseguenti danni ecologici ed economici rilevanti. A livello nazionale la legge italiana ne ha vietato la pesca e la commercializzazione fin dal 1988 (Decreto n. 401, 20 agosto 1988, Ministero della Marina Mercantile)


La pesca illegale del dattero di mare (Lithophaga lithophaga), mollusco bivalve che cresce all’interno della roccia calcarea, risulta ancora essere uno dei grandi flagelli che colpiscono la nostra penisola.

 

Operatore in immersione su Posidonia oceanica durante lo studio di una valutazione di impatto da ancoraggio nell’AMP “Punta Campanella”